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La squadra italiana si dirige alla sede di gara, nel primo giorno dell'IMO 2018

IMO 2018 – Altre interviste ai protagonisti

Dopo la precedente intervista a Bernardo Tarini ed Andrea Ciprietti, oggi abbiamo le risposte di altri due ragazzi del sestetto italiano, Federico Viola (veterano alla sua terza IMO) e Matteo Palmieri (alla sua prima).

1. Com’è stata questa IMO, come problemi e come ambiente?
Federico Viola: 
Partiamo dai problemi: 1 e 4 erano di buona qualità (1 con tante soluzioni possibili e 4 con un’idea interessante) e non semplicissimi, 2 e 5 più facili del solito (forse un po’ troppo) e non molto interessanti, i problemi 3 e 6 della giusta difficoltà e bello soprattutto il 3 come idea, mentre il 6 un po’ più tecnico ma con un testo elegante e tanti approcci possibili. Tutto questo si rivede nei cutoff: bronzo a 16 (altino ma non troppo: i problemi 2 e 5, relativamente semplici e ricchi di parziali, sono stati compensati da 1 e 4 non banalissimi), argento a 25 (il più alto degli ultimi 20 anni, infatti 2 e 5 erano un po’ troppo facili per le loro posizioni), oro a 31 (anche qui un po’ alto a causa del grande numero di soluzioni a 1-2-4-5 e a parecchi parziali soprattutto sul 6). In generale quindi una buona gara. Per quanto riguarda l’ambiente, come sempre molto piacevole con la possibilità di conoscere gli studenti delle squadre straniere. Il clima che si respira è sempre di fratellanza internazionale, e quest’anno ha avuto una sua espressione particolare in una parata spontanea improvvisata il secondo giorno di gara, nell’attesa di iniziare, da concorrenti che hanno preso l’iniziativa di camminare intorno al campo di gara con le bandiere nazionali.
Matteo Palmieri: Ho trovato la manifestazione organizzata molto bene, senza eccessivi tempi morti e con persone, dalle guide ai presentatori (non solo i ragazzi), decisamente appassionate e impegnate perché tutto si svolgesse al meglio e nei tempi. L’unica pecca è stata forse la città che non è sembrata meravigliosa (forse anche per colpa del tempo variabile), per cui le gite sono state obbligatoriamente lontane, seppure in luoghi molto belli e caratteristici. L’importante però, ovvero i problemi e l’ambiente, mi sono sembrati curati al meglio.

2. Siete soddisfatti dei vostri risultati?
FV: 
Sono soddisfatto di aver risolto 4 problemi e di aver concluso la gara con 29 punti (che di solito sono un punteggio niente male, che può far sperare in un oro), ma come Saro e soprattutto Bernardo sono rimasto un po’ deluso dal fatto che non è bastato per ottenere la medaglia d’oro: vista la facilità dei problemi 2 e 5 e la grande quantità di parziali sul 6 forse era prevedibile che l’oro sarebbe stato alto, ma fino all’ultimo io e Saro abbiamo sperato che sarebbe stato proprio quel punticino sul 6 a fare la differenza tra un buon argento e un oro (lasciando da parte il povero Bernardo, che con 30 punti era dato praticamente per certo). E un po’ di compassione va anche a Fabio, che nonostante i 24 punti è rimasto tagliato fuori dall’argento, che era posto decisamente troppo in alto. In ogni caso  sono soddisfatto del mio punteggio e il risultato in generale è stato buono, ma anche dopo la gara avevo sperato di raggiungere un “gradino più alto” che poi non ho raggiunto.
MP: 
Io come risultato sono abbastanza soddisfatto, anche se credo che si possa (e si debba) migliorare ancora un po’ per il prossimo anno.

La squadra italiana si dirige alla sede di gara, nel primo giorno dell’IMO 2018

3. Matteo, tra quanto si riparte con l’allenamento per la prossima IMO?
MP: Per l’allenamento ora non saprei, probabilmente lascerò passare qualche settimana di vacanza!

4. Federico, cosa si prova ad aver “concluso” la propria carriera olimpica, almeno da concorrente?
FV: 
Con la fine del liceo si è concluso un importante periodo della mia vita, segnato anche dalle esperienze della mia carriera olimpica, che è stata soddisfacente e piena di buoni risultati, con alti e bassi, ma sempre ricca di belle esperienze. Forse avrei potuto fare un po’ di più se avessi lavorato più assiduamente (e in effetti sono un po’ rammaricato per non essere mai riuscito a portare a casa una medaglia d’oro dalle IMO), ma nel complesso penso di aver raggiunto un buon livello e di aver accumulato un grosso bagaglio di competenze e di esperienze utili per il mio futuro. Ora si chiude un capitolo della mia avventura nella Matematica, ma se ne apre subito un altro: tra poco tenterò di entrare alla Scuola Normale Superiore di Pisa per studiare proprio Matematica. Così negli anni a venire approfondirò nuovi aspetti della Matematica che non ho avuto occasione di affrontare nelle Olimpiadi, e continuerò a frequentare un ambiente in cui sarò a contatto con ragazzi con la mia stessa passione. E nel frattempo mi piacerebbe anche collaborare nell’organizzazione delle Olimpiadi e nella preparazione dei problemi, in modo da trasmettere ad altri ragazzi più giovani la bellezza di questo tipo di gare e della Matematica in generale.

5. Federico, hai avuto un principio d’estate abbastanza intenso: maturità e poi IMO. Ora vacanza?
FV: 
Quest’estate è iniziata con diversi impegni e quindi in effetti sono un pochino “provato”, anche se in questi casi si tratta di impegni che si prendono volentieri (andare alle IMO è bello anche se stancante, e comunque non penso si possa dire che i viaggi effettuati per le Olimpiadi non siano in un certo senso delle “vacanze”). Comunque ora passerò il resto dell’estate soprattutto in vacanza con familiari ed amici, ma nel frattempo penserò anche a prepararmi per il concorso di ammissione alla Scuola Normale che si terrà tra agosto e settembre. Quindi diciamo ora vacanza, ma un po’ di pensiero alla Matematica resta sempre!

Leader e Observer della squadra italiana danno sfoggio delle proprie doti canore. L’allenamento delle EGMO è servito anche a questo?

6. Un consiglio per chi a settembre inizierà il percorso olimpico con lo stage senior?
FV: 
A chi parteciperà alle Olimpiadi nell’anno a venire (o anche in quelli successivi), in particolare a coloro che tenteranno di conquistare un posto per le IMO iniziando con lo stage Senior, consiglio di non demordere mai nel lavoro di preparazione, di non farsi demoralizzare dai problemi difficili e di essere costanti nell’allenamento (è difficile e io per primo non l’ho sempre fatto, ma pensate che le esperienze e le soddisfazioni che questo vi porterà potranno colmare ampiamente il lavoro che è stato necessario per raggiungerle). Cercate di fare sempre del vostro meglio e godete dei bei momenti e delle emozioni che le Olimpiadi vi regaleranno, e se anche non dovesse andare come sperate evitate di demoralizzarvi, pensate che niente del vostro lavoro è andato a vuoto (tutto vi resterà anche per il futuro) e fate tesoro delle belle esperienze che in ogni caso avrete vissuto!
MP: Come consiglio per chi inizia lo stage a settembre, direi che sia quello di capire che i nuovi problemi che si stanno per affrontare non sono difficili come potrebbero sembrare, ma richiedono più tempo per allenarsi, non hanno più la risposta lampo e questo potrebbe scoraggiare, Basta iniziare a pensare ai problemi come qualcosa a cui pensare con calma e a non spaventarsi se in mezz’ora non si sono fatti grandi progressi. Per il resto ci sono moltissime fonti e persone a cui si può chiedere per chiarire ogni dubbio, basta essere volenterosi!

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