Perché le EGMO?

In occasione del 12 maggio e ancora pieni di entusiasmo per il successo della squadra italiana alle Olimpiadi Europee Femminili di Matematica, torniamo a parlare di gare femminili. di matematica e in particolare del perché esistano. E a raccontarcelo sono Francesca Rizzo, Veronica Sacchi e Daria Pasqualetti, allenatrici, accompagnatrici e animatrici della squadra italiana (nonché concorrenti di EGMO passate).

La recente vittoria della squadra italiana alle EGMO (European Girls’ Math Olympiad) ci dà l’occasione di raccontare cosa sono le Olimpiadi della Matematica e di contestualizzare e motivare l’esistenza di Olimpiadi della Matematica riservate alle ragazze. 

Le Olimpiadi della Matematica sono un evento dedicato a ragazzi e ragazze delle scuole superiori, in cui i (e le) partecipanti sono invitati a risolvere problemi di matematica intricati ma giocosi, tipicamente non affrontati durante il percorso scolastico. 

L’Italia le organizza prima come evento locale nelle scuole, poi con una fase distrettuale, fino ad arrivare alla fase nazionale, che si svolge ogni anno in maggio a Cesenatico. A livello internazionale, l’Italia partecipa a diverse competizioni, in particolare alle IMO, Olimpiadi Internazionali della Matematica, con una squadra composta da 6 studenti o studentesse, scelti fra coloro che hanno totalizzato i migliori punteggi durante l’anno.

Nonostante la partecipazione alle Olimpiadi italiane della Matematica sia aperta a tutti, il numero di ragazze partecipanti alla finale nazionale è molto inferiore al numero di ragazzi: la media degli ultimi anni è di circa 30 ragazze su 300 partecipanti. Questa ridottissima rappresentazione femminile è ancora più evidente alle IMO, dove la squadra che rappresenta l’Italia è quasi sempre solo maschile, salvo qualche rara eccezione che si presenta circa una volta ogni decennio.

Questa disparità di partecipazione e risultati fra ragazze e ragazzi è un fenomeno internazionale: i dati degli ultimi anni mostrano come anche alle IMO le partecipanti donne non superino il 10% del totale.

È evidente dunque che qualcosa distingue ragazze e ragazzi nell’affrontare questo tipo di sfide: nel momento in cui studenti e studentesse si siedono a risolvere un esercizio sembrano nelle stesse identiche condizioni, ma lo sono davvero?

Hanno a disposizione gli stessi strumenti cognitivi per perseguire i processi logici richiesti, quindi se vogliamo trovare la causa dell’evidenza statistica del gap di genere dobbiamo allargare i nostri orizzonti. Dobbiamo chiederci quindi come e quanto l’ambiente culturale e sociale, in cui cresciamo e ci formiamo, influenzi il nostro modo di approcciare e risolvere le sfide che ci vengono proposte.

Lo studio di questo aspetto è complesso, già solo per la formulazione di possibili misurazioni quantitative dei suoi effetti. Innumerevoli fattori si intrecciano poi a livello di ciascun singolo individuo, impedendo l’identificazione di cause principali chiare e universali.

In questo quadro il mondo scientifico sente l’esigenza di cercare dei rimedi. Rimedi che sono necessari, perché se anche biologicamente siamo indistinguibili (un matematico direbbe che le dinamiche della nostra partecipazione sono descritte dalle stesse equazioni) e quindi le stesse esperienze dovrebbero sortire gli stessi effetti, cambiano le nostre premesse. In breve, condizioni ambientali asimmetriche richiedono l’adozione di soluzioni asimmetriche. 

Nel tentativo di creare un ambiente in cui gli effetti culturali di cui sopra siano inibiti, e di stimolare una presa di coscienza della sotto-rappresentazione femminile nel mondo della matematica, a livello internazionale dal 2012 vengono organizzate le EGMO, Olimpiadi Europee della Matematica per ragazze. Lo scopo principale di questa competizione è proprio quello di invitare i vari stati a incentivare e agevolare la partecipazione delle studentesse alle competizioni matematiche e organizzare iniziative che possano avvicinare sempre più ragazze alla matematica, abbattendo la barriera del pregiudizio che “quello della matematica è un mondo solo o principalmente per uomini”. 

A livello italiano, a partire dal 2017 viene organizzata una gara a squadre riservata a squadre femminili. Ogni scuola in Italia può partecipare con una squadra composta da sette ragazze e, dopo una selezione a livello locale, le migliori trenta squadre si sfidano nella finale nazionale femminile.

Quindi una possibile risposta alla domanda “Perché esistono delle gare di matematica solo per ragazze?” è proprio questa: per attirare l’attenzione sul fatto che ci sono troppe poche ragazze che partecipano alle Olimpiadi di Matematica, e cercare di capire insieme il perché, e come si potrebbe agire di fronte a questo problema. 

Ma questa non è che la prima risposta riguardo alle EGMO. Ci sono anche altri aspetti che mettono in evidenza l’importanza di una manifestazione come questa. 

Recentemente è stato evidenziato in più ambiti come ambienti dedicati ad una “minoranza” siano ambienti favorevoli a incentivare e motivare la partecipazione di classi sottorappresentate, e le EGMO ne sono un ulteriore esempio. In questo evento, delle giovani ragazze hanno l’opportunità di fare matematica in un contesto solo femminile, per dare forma e realtà a un’identità di donna come matematica, che magari hanno già immaginato senza però crederla realmente possibile, o riuscire a “visualizzarla” nitidamente. 

Il privilegio più grande per le ragazze che hanno l’occasione di partecipare alle EGMO è quello di potersi concentrare solo sul risolvere i problemi e dare il meglio di sé in matematica, in una comunità in cui le pressioni e il contesto sociale sono davvero gli stessi per tutti i partecipanti. 

La totale assenza della necessità di legittimare la propria posizione apre la possibilità di mettere tutte le proprie energie nell’aspetto scientifico, al contrario di quel che spesso accade in ambienti misti. In altri eventi infatti, al fianco dell’aspetto tecnico si pone una questione identitaria, innescata dal come sia possibile conciliare la propria percezione di se stessa come matematica e contemporaneamente come ragazza in un mondo a prevalenza maschile.

Più concretamente, le concorrenti hanno l’opportunità di conoscere molte altre donne più grandi (organizzatrici e leader) che lavorano in ambito scientifico, che possano diventare per loro figure di riferimento o di ispirazione a seguire una carriera analoga. Allo stesso tempo hanno l’opportunità di crearsi una rete di coetanee, sia a livello nazionale che internazionale, un sostegno molto importante per coltivare delle passioni che nel mondo di oggi le porterebbero in un contesto in cui ancora sono una minoranza.

Per far sì che l’Italia partecipi al meglio, ma anche per ampliare a livello nazionale l’impatto di queste iniziative, viene organizzato dal 2019 uno stage italiano di preparazione tutto al femminile, l’EGMO Camp. Una delle idee fondanti lo accomuna alla gara a squadre femminile: provare a formare una comunità italiana di ragazze appassionate di matematica, dando loro un evento e un obiettivo comune attorno al quale raccogliersi. Inoltre, il duplice scopo di avvicinare tante ragazze nuove al mondo delle olimpiadi da una parte e di selezionare una squadra che rappresenti il nostro Paese a una competizione internazionale dall’altra, genera una disomogeneità di livello tra le partecipanti, proficua per la trasmissione di conoscenze ed esperienze dalle veterane alle novizie. Il passaggio di testimone non si limita poi solo alle concorrenti: le lezioni vengono tenute in maggioranza da studenti e studentesse universitari, volontari molto appassionati provenienti dal mondo delle olimpiadi, di cui circa la metà sono proprio ex-EGMOiste o ex-stagiste (tra loro contiamo le autrici di questo articolo).

Come ogni iniziativa per le pari opportunità, la speranza è che un giorno non ci sia più bisogno di eventi riservati alle ragazze perché i contesti misti rappresenteranno un ambiente in cui ragazze e ragazzi avranno realmente le stesse opportunità di partecipazione e competizione e la stessa possibilità di sentirsi a loro agio. Abbiamo fiducia che questo avverrà, e il successo di quest’anno ci mostra come in Italia si stia formando una comunità sempre più estesa di donne capaci di raggiungere risultati straordinari. Nel frattempo, continuiamo a sostenere e organizzare eventi per avvicinare sempre più ragazze alla matematica, e a tifare la squadra italiana alle EGMO!

[Questo articolo è comparso anche su MaddMaths!]

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