Vi abbiamo già raccontato dell’intenso weekend olimpico all’inizio di maggio, sia in termini generali, sia raccontando le quattro gare di Sabrina Botticchio.
Ma c’è chi di gare ne ha fatte di più: Giorgia Benassi, del Liceo Marconi di Carrara. Infatti il giovedì mattina si trovava a Chisinau, in Moldavia, a fare la gara delle Balkan Mathematical Olympiad. Invece di fermarsi lì e fare la gara individuale di Cesenatico in remoto (come hanno fatto gli altri concorrenti italiani, tra cui il vincitore, Massimiliano Foschi e il secondo classificato, Matteo Poletto), ha preferito rientrare in tutta fretta. In totale cinque gare in circa 60 ore, come racconta in questa intervista, raccolta da Andrea Gallese al termine della semifinale a squadre a Cesenatico.
Giorgia, grazie di riuscire a dedicarci qualche minuto del tuo tempo. Ieri mattina eri a Chisinau, poi, appena finita la gara sei partita. Hai fatto in tempo a mangiare, almeno?
Pensavo di dover mangiare di fretta in aeroporto, avevo anche i biscotti dietro, nel caso. Però mi hanno fatto mangiare là.
Come sono andate le Balkan?
Le Balkan sono andate piuttosto bene, dovrei aver fatto i problemi 1, 3 e 4, forse con qualche punto perso in giro, però comunque sono soddisfatta. (Giorgia ha vinto una medaglia di bronzo, totalizzando 21 punti dei 40 in palio, NdR)
Ci hanno detto che il 2 era una disuguaglianza terribile…
Sì, poi io odio le disuguaglianze.
Ti capiamo perfettamente.
In realtà forse è stato meglio così, così non ho proprio perso tempo sulla disuguaglianza.
Passiamo alle gare italiane. Come ci sei arrivata? Tu hai finito la gara alle BMO, ti sei lanciata su un aereo…
Su due aerei, ho fatto scalo a Vienna e avevo un po’ paura di rimanerci. Sono arrivata a Bologna ieri sera, dove sono venuti a prendermi i miei genitori e mi hanno portata in albergo a Cesenatico.
E stamattina la gara com’è andata?
Stamattina ho fatto la gara individuale e… questa poteva andare meglio… (Giorgia ha poi vinto la medaglia d’oro, bissando il risultato dell’anno scorso NdR)
Comunque ne è valsa la pena, di tornare?
Sì, direi. Comunque la gara individuale me l’avrebbero fatta fare anche là. Sono tornata più per quelle a squadre. Oggi pomeriggio ho avuto la semifinale, ovviamente quella delle 15.30, altrimenti avevo troppo tempo in mezzo.
L’abbiamo fatto apposta, sai? E adesso?
Ora potrei dormire fino a domattina, probabilmente. Domattina ho la finale a squadre miste e poi nel pomeriggio la finale femminile. Alla finale femminile cercherò di ragionare ancora, spero. (Il Liceo Marconi di Carrara si è classificato sesto alla gara mista e settimo alla gara femminile NdR)
Una domanda che ti avranno fatto moltissime volte: cosa ne pensi della gara a squadre femminile?
Beh, è un dato di fatto che ci sono poche ragazze a fare gare di matematica. Poi io sono contenta di fare una gara in più. A parte questo, spero che fare la gara femminile possa aiutare, magari si riesce a far avvicinare qualche altra ragazza alle Olimpiadi. Io ho conosciuto comunque ragazze che facevano le gare magari un po’ a caso, senza preparazione, ma che con l’obiettivo e l’opportunità della gara femminile si sono impegnate molto di più.
Quindi secondo me almeno in parte sta funzionando, poi dovremo aspettare qualche anno.
Guardandola da un altro punto di vista, però, è anche piuttosto ingiusto…
E le gare sono molto ravvicinate l’una all’altra. Sarebbe meglio distribuirle un po’ di più, immagino che tu sia d’accordo…
Sì, a parte le Balkan, è già faticoso avere la semifinale il pomeriggio del venerdì dopo la gara individuale. Però è la semifinale, chi merita la finale dovrebbe riuscire lo stesso a qualificarsi. La finale femminile il sabato pomeriggio, invece, è un po’ sacrificata. Ma non so dove potrebbe essere fatta, altrimenti. E non farla, come il primo anno (2017, NdR), potrebbe avere l’effetto opposto, perché comunque se pensiamo ad una ragazza contenta di essere nella squadra femminile, che arriva a Cesenatico, ma a quel punto le ragazze forti in squadra non ci sono,succederà che la sua gara andrà malissimo e potrebbe demoralizzarsi.