Siamo d’accordo, il nome sembra uno scherzo, ma la gara esiste davvero e la squadra italiana ha partecipato con successo. Ma andiamo con ordine.
Luglio è di solito, per le Olimpiadi, il mese delle IMO, il punto d’arrivo di un lungo percorso, la gara per antonomasia. Quest’anno è però insolito, come sappiamo, e le IMO sono slittate a settembre, inizialmente con la speranza di poterle organizzare in ritardo, ma in presenza, speranza poi delusa dal protrarsi della pandemia. Ma le IMO ci saranno, a fine settembre, anche se virtuali.
Restava però da saziare l’enorme appetito per problemi difficili dei concorrenti di tutto il mondo, in questo luglio. Nasce così, sotto la guida dell’American Mathematics Competitions e di Art of Problem Solving, la Cyberspace Mathematical Competition (CMC, per gli amici), una gara mondiale ad alto livello. Le nazioni partecipanti hanno potuto convocare fino a 8 concorrenti, che hanno affrontato due giorni di gara da quattro problemi ciascuno.
Per l’Italia hanno partecipato Matteo Damiano, Massimiliano Foschi, Leonardo Franchi, Irene Maniglia, Giovanni Mecenero, Daria Pasqualetti, Romeo Passaro e Matteo Poletto. Oltre a loro, altri 545 concorrenti hanno temperato le loro matite e recuperato un po’ di fogli (a questo punto il lettore attento noterà che, non essendo 553 un multiplo di 8, non tutte le nazioni hanno inviato una squadra completa).
I nostri si sono distinti: per Daria e Irene è arrivata, al termine della gara, una menzione d’onore, per Leonardo una medaglia di bronzo, per Romeo una d’argento e per Giovanni, Massimiliano e 2xMatteo, una medaglia d’oro. Nessuno al mondo è riuscito a fare punteggio pieno, col problema 4 che si è dimostrato particolarmente ostico, tanto da meritare premi speciali della giuria per i due concorrenti che sono arrivati più vicini a risolverlo. Nella classifica per nazioni, l’Italia si è piazzata al decimo posto, su 75 partecipanti, davanti a squadre come Regno Unito, Francia e Ungheria.
Per chiudere, riportiamo un estratto del discorso conclusivo di Paul Zeitz, uno degli organizzatori:
Lo scopo di queste gare non è vincere, ma avere matematica interessante cui pensare. Perché la matematica è proprio questo: passiamo la maggior parte del tempo perplessi, sentendoci stupidi, per poi avere rari momenti, quanto pensiamo veramente intensamente, in cui scopriamo cose meravigliose e ci troviamo davanti idee bellissime.
(Edit 2020.07.22: corretto il numero di nazioni partecipanti, aggiunto il numero totale di concorrenti)